23 Febbraio 2002 - Teatro Dante- Ponte a Poppi: Le Stagioni della vita "Dalla protezione alla libertà" Confronto tra figli, genitori, insegnanti, per crescere nel dialogo, con la partecipazione di Giovanni Abignente (psicologo), Arrigo Anzani (monaco camaldolese), Alessandra Aricò (regista teatrale), Giovanni Galli (ex calciatore) con la moglie Anna, Enrico Greppi (cantante Bandabardò), Massimo Orlandi (giornalista), Riccardo Goretti e Luca Zacchini (ex liceali), "Sonata Corrige" (Alessandro, Emanuele, Francesca, Lorenzo), Teatranti del Liceo Scientifico.

 
 
Sabato 23 febbraio 2002, presso il Cinema Dante di Ponte a Poppi, si è svolto l'incontro-dibattito organizzato dalla Fondazione sul tema genitori-figli dal titolo "Dalla protezione alla libertà - Confronto tra figli, genitori, insegnanti, per crescere nel dialogo". Se ne è parlato in modo creativo attraverso la musica, il cinema, il teatro, partendo dalle esperienze e dai contributi di alcuni ospiti che hanno saputo portare con grande autenticità delle bellissime testimonianze come quella di Giovanni Galli, campione di calcio, e di sua moglie Anna (i coniugi Galli hanno perduto il loro figlio primogenito Niccolò in un incidente stradale) e quella di Enrico Greppi cantante della Bandabardò.
 
 

E come ha ribadito il giovane monaco camaldolese Arrigo Anzani, per i genitori c'è un luogo privilegiato in cui queste cose possono essere trasmesse in modo informale, semplice: la tavola, il mangiare tutti insieme, l'essere tutti lì intorno ad un tavolo, forse nell'unico momento della giornata che vede la famiglia riunita. Perché non si passano e consumano solo cibi, ma anche sguardi, intensità, lo star bene o lo star male, i sentimenti, le regole. Questo anche per evitare che in famiglia venga osservata solo la legge del "così fan tutti", meglio nota come legge del branco, per quanto sia in parte fisiologico e necessario per la crescita di un figlio lo stare e condividere esperienze con il gruppo di amici.

Nell'arco del pomeriggio da parte dei genitori è emerso il desiderio di ascoltare, riflettere, confrontarsi intorno alle problematiche familiari, un segnale che la Fondazione registra volentieri e che spera di coltivare per creare nuove occasioni di incontro, non tanto per fornire ricette o stereotipi, ma, come ha detto il giornalista Massimo Orlandi coordinatore dell'incontro, soltanto per gettare qualche seme che ognuno potrà far germogliare a modo suo.

 
 
L'incontro è stato anche una sorta di esperimento, un nuovo modo di dialogare, e l'occasione per il debutto teatrale di alcuni studenti del Liceo Scientifico Galilei di Poppi, con la regia di Alessandra Aricò che si è anche esibita in una lettura intensa e coinvolgente della "Lettera al padre" di Kafka. I "Sonata Corrige", hanno invece allietato il pomeriggio usando il linguaggio musicale tanto caro ai giovani. Il risultato è stato che generazioni diverse, grazie a questi esperimenti sul palcoscenico, hanno potuto incontrarsi, dire qualcosa di sé, parlare e riflettere.Un pomeriggio intenso dunque, ma anche piacevole, venato di ironia, grazie alle simpatiche battute di Luca Zacchini e Riccardo Goretti, due ex liceali che hanno avuto il compito di animare la platea e traghettare i debuttanti verso il palcoscenico.
 
La partecipazione assai numerosa si è qualificata per ascolto, attenzione e dialogo con la presenza di tre generazioni; oltre a figli e genitori c'erano infatti anche alcuni dei nonni. Si è pertanto creata la possibilità di un confronto sereno e costruttivo, molto lontano sia dalle risse intergenerazionali che le TV spesso ci presentano, sia da un generico buonismo del tipo "vogliamoci bene, tutti amici ecc.". E' stato infatti ribadito dallo psicologo Giovanni Abignente, con un linguaggio semplice ma profondo, il concetto della differenza e divergenza fisiologica tra generazioni che, anche se può creare difficoltà, non si identifica con la rottura o la distruttività come i fatti di cronaca ci fanno pensare. Saper ascoltare, dialogare, captare i segnali che i figli mandano, mai rinviare le occasioni di confronto, trasmettere felicità, serenità, affetto, complicità, determinazione, dare fiducia, in una parola "esserci", non importa quanto ma come, questo è il compito dei genitori, soprattutto dei padri ancora troppo spesso assenti all'interno della famiglia. Ma una cosa importante per dei figli che diventano grandi, ha evidenziato lo psicologo, è vedere dei grandi che sono vivi, che sanno ancora volare, sognare, entusiasmarsi, essere creativi, che continuano a crescere e non sono finiti. Solo così, come genitori e come insegnanti, riusciremo a "togliere l'opaco dagli occhi dei nostri giovani".
  Audio tratto da: " E un giorno " di F. Guccini