12 Ottobre 2003 - Teatro Dovizi - Bibbiena : Concerto Di...Vino e Di Parole. "Il gusto della vita: quando la tavola diventa un luogo di incontro", con la partecipazione di F. Vaccari (psicologo), Don Luigi Verdi (responsabile Fraternità di Romena), Massimo Orlandi (giornalista), Lorenzo Giuliani (sommelier)." Concerto di vino e di parole", con la partecipazione di Sonia Dorigo (soprano), Cesare Gollini (tenore), Carmelo Corrado Caruso (baritono), Morena Malaguti (pianista). A fine concerto Aperitivo con Degustazione presso Vineria Il Tirabusciò.

 

Un pomeriggio di musica e parole dedicato ad uno dei tanti piaceri della vita: le gioie della mensa, in particolare il vino, ma soprattutto il condividere queste piacevolezze intorno ad una tavola. Un'occasione, quella proposta dalla Fondazione, per riflettere su alcuni aspetti del quotidiano, apparentemente insignificanti, ma che in realtà stimolano il nostro star bene, la convivialità, il senso dell'ospitalità e dell'amicizia, lo abbiamo fatto con l'aiuto dello psicologo Franco Vaccari, del sacerdote Don Luigi Verdi, del giornalista Massimo Orlandi e del sommelier Lorenzo Giuliani.

Il vino da sempre è stato un elemento appagante ed esaltante, sinonimo di gioia e di celebrazione. A partire dai testi sacri fino a quelli filosofici e letterari, la parola vino è forse quella più ricorrente. Senza questo nettare il mondo apparirebbe diverso e più triste. Il succo della vite, che i greci chiamavano oinos e i latini vinum, ebbe come dio Bacco, o Dioniso che dir si voglia, signore del delirio mistico, dei sensi, una divinità che con il suo atteggiamento spiegava la vita stessa. Il cristianesimo avrebbe potuto liberarsi di questa bevanda, invece la rese ancor più importante: Gesù compie il primo dei suoi miracoli alle nozze di Cana trasformando l'acqua di sei giare di pietra in un vino eccellente, tanto che il maestro di tavola ne è colpito e si complimenta con lo sposo. E cosa sarebbe la religione cristiana senza il vino dell'Ultima Cena che addirittura diventa il sangue di Cristo? Numerose conferme anche nell'Antico Testamento: Noè, appena uscito dall'arca dopo il diluvio, "cominciò a piantare una vigna" e, aggiunge il testo sacro, "avendo bevuto il vino, si ubriacò e giacque scoperto". Nello stesso Qoélet, uno dei libri più preziosi della Bibbia, si dice: "Bevi il tuo vino con cuore lieto".Numerose citazioni della bevanda e dei suoi effetti anche nella letteratura e nella filosofia, recentemente è uscito anche un libro dal titolo "Filosofia del vino" che ripercorre la storia della filosofia occidentale mettendo in evidenza il ruolo che il prezioso liquido ha avuto con i singoli pensatori: saper gustare un bicchiere significa anche pensare, Platone ci ha avvisato di questo particolare da quasi due millenni e mezzo.

 

 

Il programma del concerto è nato dal desiderio di unire la musica al vino, due cose apparentemente lontane ma in modo diverso unificanti nel nostro vivere quotidiano. Il vino è un elemento che fa parte della nostra cultura, che ci dona il piacere della degustazione e stimola la conoscenza dei luoghi di produzione ovvero le più belle campagne e colline del nostro paese. La musica, attraverso i secoli, ha descritto la vita, e ci accompagna sottolineando e sussurrandoci le nostre emozioni. Pertanto sono stati scelti i brani operistici, operettistici e da camera che meglio descrivevano questo meraviglioso nettare, inoltre è stata inserita la recitazione di alcune poesie dedicate al vino, scelte dalla produzione di grandi poeti come Baudelaire, Trilussa, Redi ed altri, ad interpretarli sono stati: la soprano Sonia Dorigo, il tenore Cesare Gollini e il baritono Camillo Corrado Caruso accompagnati al piano da Morena Malaguti. Cosa c'è di meglio che ascoltare una buona musica sorseggiando un ottimo vino? Anche noi lo abbiamo fatto, anche se in tempi diversi per aspetti logistici. Infatti alla fine del concerto, nel borgo antistante il Teatro Dovizi accolti dalla Vineria Tirabusciò, abbiamo bevuto e degustato vari tipi di vino accompagnati da assaggi salati e dolci. Un modo diverso di trascorrere un pomeriggio insieme, all'insegna del bel canto, del buon vino e della convivialità.

 

     
     

 

 

 

 

 
 
 

 

L'anima del vino di C. Baudelaire

Una sera l'anima del vino cantava nelle bottiglie:

"Uomo, caro diseredato, io levo a te,

dalla mia prigione di vetro e dalla mie cere vermiglie,

un canto pieno di luce e di fraternità!

So bene quanto occorre, sull'ardente collina,

di sudore, di affanno e di sole cocente

per donarmi la vita e infondermi l'anima;

ma non sarò ostile, nè irriconoscente,

perchè quando scendo nella gola arida

d'un uomo sfinito, provo un immenso diletto,

e assai meglio della mia cantina gelida

è la dolce tomba del suo caldo petto!

Non senti echeggiare i ritornelli delle domeniche

e la speranza bisbigliare nel mio seno palpitante?

I gomiti sul tavolo, rimboccate le maniche,

tu mi glorificherai e sarai esultante;

accenderò lo sguardo della tua donna rapita;

ridarò a tuo figlio la forza e i colori

sarò per quel fragile atleta della vita

l'olio che rassoda i muscoli dei lottatori.

Cadrò dentro di te, vegetale ambrosia,

seme prezioso sparso dall'eterno Seminatore,

perchè dal nostro amore nasca la poesia

che verso Dio sprizzerà come un raro fiore!"