14 Maggio 1998 - Monastero di Camaldoli: "Le stagioni della vita" Momenti di riflessione esistenziale. Pomeriggio di incontro-dibattito tra i giovani e i protagonisti del nostro tempo. Hanno partecipato: Vincenzo Cerami, Don Vinicio Albanesi, Franco Vaccari, Paolo Buconi. In serata spettacolo teatrale della Nata con Piero Baracchi e a seguire "Incanto Ebraico", musica per la pace, con i "Vladah Shalom". 

  Don Vinicio Albanesi, ha raccontato la sua storia da quando era giovane seminarista a cui sono stati inibiti certi sogni, fino al rapporto con alcuni amici che lo hanno riaperto alla vita e, quindi ai sogni. Ha poi detto che il suo sogno più importante è "far gioire gli altri", soprattutto i disabili e gli emarginati. A proposito della solitudine, lui che vive in mezzo a persone che ogni giorno giocano con la morte, ha detto: "C'è la solitudine dei forti, una leccornia che serve solo per rafforzare l'individuo; poi c'è la solitudine dei deboli che distrugge". Ha poi concluso con un ammonimento: "Non diventate vecchi prima del tempo".
  Vincenzo Cerami, ha sottolineato l'importanza e il valore del silenzio come momento in cui pensare, riflettere e creare, come stimolo per ascoltare e scrivere. A suo parere i giovani d'oggi sono"troppo poco soli". Ha invitato poi a diffidare dei sogni che sono soltanto vane chimere non legate alla realtà, lodando la piccolezza dei sogni che ci appartengono. A questo proposito ha fatto riferimento alla chiusura del libro di Pinocchio: il bambino che guarda il burattino sulla sedia, ovvero il bambino buono in carne ed ossa che guarda quell'alterego che in fondo non era male, che era in qualche modo la gioventù. La libertà e la semplicità, ha riconosciuto Cerami, sono requisiti indispensabili per la realizzazione della vita; insomma la curiosità deve diventare parametro di vita, senza avere aspirazioni pre-confezionate.  
     
  Il 14 maggio 1998 si è svolto a Camaldoli il secondo incontro-dibattito nell'ambito de "Le Stagioni della Vita". Il pomeriggio dedicato ai giovani come momento di riflessione esistenziale sul tema degli ideali, delle paure e dei sogni, ha visto la partecipazione di Vincenzo Cerami (noto scrittore e sceneggiatore), Don Vinicio Albanesi (responsabile delle Comunità di Capodarco), Franco Vaccari (psicologo e coordinatore dell'incontro), Paolo Buconi (musicista yiddish, già violinista di Lucio Dalla). In prima serata lo spettacolo teatrale della NATA con Piero Baracchi in "Ninna Nanna Shakespeare" e in seconda serata il concerto di musica per la pace "Incanto Ebraico" con Paolo Buconi e i "Vladah Shalom". Il messaggio unanime è stato quello di scommettere sulla vita insieme all'invito a "compromettersi" con gli altri. La partecipazione è stata numerosa e attiva: gli studenti infatti sollecitati da un video iniziale che lanciava vari messaggi e sollevava domande importanti riguardo agli ideali, alle fatiche, alle illusioni e ai pericoli nella vita dei giovani di oggi, si sono espressi dapprima con fare incerto e timido, giustificato dal carattere intimo delle tematiche in questione, poi ne hanno parlato in termini concreti e ideali, senza mostrare paura per il futuro ma facendo quasi trapelare una sorta di ottimismo. Molto incisivi gli interventi di Cerami e Albanesi che si sono sinceramente confrontati con i sogni, le paure e gli ideali di un tempo e di oggi, fornendo delle stimolanti testimonianze ai giovani presenti.  
PaMalick dei Vladah Shalom
I Vladah Shalom
Piero Baracchi
Paolo Buconi in concerto
L'intrattenimento serale, ha visto anche la pièce teatrale appositamente scritta e messa in scena dalla NATA dal titolo "Ninna nanna Shakespeare", testo e recitazione di Piero Baracchi con la regia di Livio Valenti. Un dialogo recitato tra un baby-sitter trentacinquenne ed un bambino di cinque mesi, durante il quale emergono gli aspetti comici e tremendi, teneri e cattivi del nostro essere e divenire uomini adulti.  
 
 
  Paolo Buconi, ha parlato pochissimo, ma ha saputo dire tante cose con la sua musica così tragica e così profonda come quella della tradizione ebraica, tra l'altro proprio nel giorno del cinquantenario della nascita dello stato di Israele (14 maggio 1948); il violinista si è esibito sia all'interno del pomeriggio che nel concerto serale dove ha cantato e suonato insieme al suo gruppo eseguendo un repertorio di musica etnica, colta e popolare.  
  Audio tratto da: "Sogna ragazzo sogna" di R.Vecchini