10 Novembre 2000 - Monastero di Camaldoli: Le stagioni della vita "In dialogo con il corpo", Incontro per i giovani con la partecipazione di : Laura Cantarelli (psicologa), Piera Principe (ballerina), Wolfgang Fasser (non vedente), Don Luigi Verdi (Fraternità di Romena), Livio Valenti (Nata), Massimo Orlandi (giornalista).

 

Wolfgang Fasser, fisioterapista e musicoterapeuta svizzero, ha raccontato della difficile esperienza vissuta durante l'adolescenza, con la progressiva cecità dovuta a una grave malattia, ma anche della capacità, sviluppata in presenza dell'handicap, di liberare tante energie positive, diventando "un maestro dell'invisibile", cioè di quel mondo che sfugge a chi vede.

 
     
  Affrontare un dialogo aperto con il proprio corpo, per accettarne i limiti e anzi trasformarli in motivi di potenzialità e ricchezza. E' questo l'obiettivo intorno al quale la Fondazione e la Comunità Monastica di Camaldoli hanno coinvolto oltre 200 giovani casentinesi. In tanti hanno infatti partecipato all'incontro "In dialogo con il corpo", presso il monastero di Camaldoli, nuova tappa del percorso "Le stagioni della vita". L'appuntamento ha permesso ai giovani di cimentarsi con un tema tanto difficile quanto presente nel loro quotidiano. La società di oggi propone infatti un tam-tam continuo di richiami alla perfezione fisica, per cui ogni piccolo difetto rischia di trasformarsi in ossessione, in autentica malattia. Di qui l'esigenza di affrontare un viaggio alla scoperta della bellezza dell'imperfezione, viaggio che i ragazzi hanno compiuto con entusiasmo, immergendosi nelle testimonianze proposte e anche negli stimoli artistici presentati in una full immersion. Elemento comune a tutte le storie quello di presentare modi diversi di far fronte a un disagio fisico grave, trasformandolo in uno stimolo di crescita.  
 
 
  Piera Principe, ballerina professionista, fu vittima quindici anni fa di un grave incidente stradale che le procurò venti fratture e un'infermità quasi totale, dalla quale si è ripresa 'inventando' un suo percorso riabilitativo basato su quella che ha definito "la memoria poetica del corpo".  
  Don Luigi Verdi, fondatore della Fraternità di Romena, ha posto al centro della sua testimonianza il ricordo del difficile rapporto con le sue 'mani' a causa di una malformazione congenita: mani che hanno rappresentato prima un elemento di timidezza poi un 'limite' superato: oggi Don Luigi realizza originali sculture e disegna icone molto suggestive.  
  Laura Cantarelli, docente al Dams di Brescia, esperta in animazione teatrale per adolescenti ed espressività corporea nei rapporti interpersonali, e Livio Valenti, regista, attore e direttore artistico dell'Accademia Teatrale Casentinese (NATA), hanno rispettivamente teorizzato e sperimentato con i ragazzi il linguaggio del corpo nel quotidiano e sulla scena.  
  Condotto brillantemente dal giornalista Massimo Orlandi che ha guidato i giovani simulando un'ipotetica gita scolastica in un immaginario pullman, intervallando brevi sintesi con letture tratte da "Il cavaliere invisibile" di Calvino, il pomeriggio si è sviluppato anche nel segno del teatro, inteso come forma artistica con cui si lavora, si dialoga con il proprio corpo. Uno spazio decisivo ha avuto anche la musica: l'incontro si è sviluppato tra le note della nona sinfonia di Beethoven, straordinario inno alla gioia di vivere composto dal maestro quando ormai era completamente sordo, quelle del Trio Klezmer guidato da Wolfgang Fasser, per chiudersi con la "Donna cannone" di De Gregori: dolcissimo inno contemporaneo alla bellezza dell'imperfezione.  
  Audio tratto da: "La donna cannone " di F. De Gregori